Le pietre preziose sono elementi naturali dotati di caratteristiche qualitative tali da suscitare un grande interesse economico. Oggi, quasi tutti conoscono l’importanza delle pietre preziose collocandole istintivamente al settore merceologico di lusso. Il diamante, in particolare, è la pietra preziosa che riesce a coinvolgere un maggior numero di ammiratori ed estimatori anche al solo nominarlo. Gli slogan ‘Un diamante è per sempre’ oppure ‘Il diamante è il miglior amico di una donna’ non sono nati a caso. Alla base di essi c’è sicuramente un fondo di verità. Oggi, i diamanti vengono associati all’amore, alla lunga vita insieme e alle promesse di fedeltà. Essi hanno, oltre al valore economico, anche quello spirituale dovuto ad un’aura di intrigo e mistero che nel corso del tempo si è andata formando intorno al loro concetto di pietra preziosa. Sparsi per il mondo ci sono parecchi diamanti di dimensioni e colori eccezionali conservati in musei e istituti gemmologici: il diamante azzurro Hope, il verde di Dresda, il Regent e il Cullinan. Ognuno di essi ha una storia da raccontare sul personaggio che l’ha posseduto.
Diamante: reticolato cristallino di carbonio
Prima di addentrarsi a capire perché il diamante sia una delle pietre preziose maggiormente desiderate e conosciute, bisogna soffermarsi a scoprire come si forma in natura. Questo elemento naturale proviene dal Mantello della Terra, ovvero uno stato compreso tra la superficie e il nucleo. Qui le condizioni sono estreme con picchi di alta pressione che danno origine alla formazione di questi cristalli. Al naturale, il diamante si trova inglobato nella kimberlite, una roccia sottoposta a fusione che viene spinta in superficie dalle eruzioni vulcaniche. Dopo il raffreddamento, la kimberlite è facilmente erosa con la conseguente liberazione dei diamanti in giacimenti di tipo alluvionale. La natura, quindi, impiega milioni di anni per la loro formazione alla stregua del petrolio che deriva dalla decomposizione e fossilizzazione di materiale organico, come foreste e resti di animali.
Da questa breve spiegazione circa l’origine del diamante si può facilmente intuire quanto sia ambito possederne uno e soprattutto attribuirgli il giusto valore. I primi giacimenti vennero scoperti in India più di 6.000 anni fa. Gli antichi li utilizzavano come icone religiose e nei primi periodi non hanno rivestito lo stesso ruolo che hanno oggi. Venivano utilizzati come merce di scambio, per riflettere la luce, per tagliare metalli e molto altro ancora. Inconsciamente, però, si sono scoperte particolari caratteristiche che oggi sono alla base della loro certificazione di autenticità.
Le famose 4 C del diamante
Oggi, per dare la giusta valutazione al diamante e, quindi, determinarne dapprima l’autenticità e poi il valore commerciale è necessario esaminarlo attraverso quattro suoi diversi aspetti. Le famose 4 C, infatti, sono un ben preciso punto di riferimento attraverso il quale la certificazione parla della pietra. Esse rappresentano, insieme, la carta d’identità del diamante. Il mercato delle pietre preziose si fonda su di esse, per cui chi vuole addentrarsi nello scintillante mondo dei brillanti deve possedere un certificato di garanzia redatto da persone esperte. Il significato delle 4 C deriva dalle caratteristiche di:
– Carat (carato) è l’unità di misura del diamante e corrisponde a 0,2 gr. ovvero un quinto del grammo.
– Cut (taglio). Il diamante può avere mille sfaccettature e in funzione di esse si assiste ad una maggiore o minore riflessione della luce.
– Clarity (purezza). Un diamante perfettamente trasparente senza impurità sarà perfettamente puro. Quindi, questa misura esprime la purezza e le eventuali inclusioni di sostanze al suo interno.
– Colour (colore). Un diamante puro sarà incolore e perfettamente trasparente. Esiste però la possibilità che la pietra abbia delle variazione di tonalità gialle passanti per il violaceo arrivando al rosa e all’arancio. In questo caso la qualità della pietra sarà bassa e e quindi anche il valore.
Parola d’ordine: certificato di garanzia
Da quanto si è detto finora si evince che ci saranno un’infinità di diamanti sul mercato mondiale da coinvolgere un pubblico sempre più vasto grazie alla globalizzazione del mercato dei preziosi. Quello che sarà sempre certo è che investire risorse monetarie in un diamante rimarrà sempre la scelta migliore visti i tempi che corrono. Il perché risiede nella possibilità di avere sempre un pietra che non scadrà mai di valore ma che anzi aumenterà nel corso del tempo. I diamanti sono l’eredità più sicura, insieme all’oro, da tramandarsi di generazione in generazione. Non sono soggetti a tassazione al contrario degli immobili e non perderanno il potere di acquisto come il denaro. I diamanti sono considerati un bene rifugio in tempi in cui i mercati sono altamente inflazionati, soggetti ad instabilità finanziaria e a cambiamenti politici ed economici repentini.
Alla base dell’acquisto ci deve essere però la certificazione da parte di un ente o un’autorità preposta allo scopo che rediga un atto facilmente interpretabile. La valutazione deve riportare parametri riconosciuti a livello internazionale al fine di rendere maggiormente commerciabile la pietra. In fase di acquisto, l’esistenza del certificato di garanzia permette di poter fare la giusta scelta tra due pietre differenti. Il certificato offre, infatti, l’opportunità di confrontare due o più diamanti in funzione delle loro caratteristiche.