In un mondo, quello attuale, in cui la ricerca di un investimento economico “sicuro” è sempre una costante per gli investitori, sono molti coloro che puntano all’acquisto delle pietre preziose. Quest’ultime risentono molto poco della svalutazione nel tempo e garantiscono un ritorno abbastanza sicuro anche dopo parecchi anni dal loro acquisto. L’investimento per questo motivo è ottimo, esso deve essere effettuato però conoscendo bene le qualità della pietra che si va ad acquistare.

Che tipo di pietra preziosa prediligere
A livello di investimento la pietra preziosa da prediligere è senza ombra di dubbio il diamante. La pietra di fatto è un elemento naturale la cui composizione prevalente è formata dal carbonio, estratta dal profondo della terra dopo opportuni procedimenti il diamante incarna l’essenza della ricchezza e per questo viene utilizzato anche come regalo “importante”. Giova sottolineare che il diamante nei secoli è stato sempre visto come la pietra preziosa per eccellenza, nei secoli è diventata, come se non bastasse, il regalo per eccellenza soprattutto in campo sentimentale. Il suo grande impatto sull’immaginario collettivo hanno fatto si che la pietra, anche alo stato puro, sia una delle più ricercate nel mondo dei gioielli, nel mondo dei regali preziosi è invece acclarato l’utilizzo del diamante tagliato a brillante.

Come scegliere il diamante giusto per investimento
Una delle prime regole per avere il massimo dall’investimento in pietre preziose è quella di prediligere una pietra preziosa perfetta. In tale contesto l’investitore attento dovrebbe conoscere alla perfezione la classificazione delle pietre. Una delle prime divisioni è quella conosciuta come delle “4C”, la classificazione riguarda infatti alcune peculiarità della pietra ben definite, identificate dalle parole inglesi Carat, Colour, Clarity, Cut. Esse rispettivamente identificano il peso espresso in carati, il colore, la purezza e la tipologia di taglio. Le 4C vanno valutate con attenzione, anche perché sono l’analisi delle caratteristiche della pietra che forniscono la valutazione economica della pietra stessa. Per agevolare le compravendite sono nate nel tempo delle agenzie specializzate che hanno lo scopo di valutare le pietre, l’analisi viene certificata dalla redazione di un certificato, quest’ultimo ha valore legale e di fatto diviene la carta d’identità del gioiello accompagnandolo sempre, anche durate gli eventuali passaggi di proprietario. All’interno della valutazione espressa vi sono delle sotto categorie secondarie, che servono a catalogare il colore della pietra e la purezza, anche queste peculiarità sono in grado di incidere notevolmente sul valore economico finale.

Il taglio della pietra
Fin ora si è parlato prevalentemente di pietre pure, cioè di quelle che sono state estratte dal terreno ma che non hanno subito nessun tipo di lavorazione se non quelle legate alla pulizia e all’eliminazione di eventuali incrostazioni. Discorso a parte meritano i diamanti che diventano brillanti. Di fatto non tutti sanno che i brillanti non sono altro che diamanti tagliati in modo particolare da personale specializzato. Il procedimento che si chiama appunto “taglio diamante” prevede che la pietra preziosa abbia 57 faccette (in alcuni casi 58), esso viene attuato per esaltare la brillantezza della pietra che successivamente di solito viene incastonata su un supporto di materiale prezioso, (oro o platino) in maniera tale che si presenti sotto forma di anello, collana o orecchino. Il taglio del diamante deve essere effettuato da personale specializzato, che su disposizioni del proprietario può scegliere di tagliare la pietra anche in altri formati (come ad esempio il taglio a Rosa a Smeraldo o a Carré). Il diamante non tagliato di solito viene utilizzato esclusivamente sotto forma di investimento economico, La pietra che invece diventa brillante viene invece utilizzato quasi sempre sotto forma di regalia.