Chi ha intenzione di investire in diamanti deve sapere che solo le pietre accompagnate da un certificato gemmologico che ne attesti la qualità possiedono un valore finanziario. Questa sorta di carta d’identità delle gemme offre dei parametri di valutazione oggettivi per stimare il loro prezzo.
Per garantire trasparenza in un mercato che presenta tante insidie, conoscere il certificato gemmologico è una priorità per chi ha intenzione di investire in diamanti. Cerchiamo quindi di capire cos’è, come si ottiene e quanto è utile quando si acquista un diamante.
Che cos’è il certificato gemmologico
Il certificato gemmologico è un documento di accompagnamento di una pietra preziosa che ne attesta le caratteristiche in base a standard oggettivi. Per essere più precisi, su di esso sono riportati tutti i parametri identificativi della pietra che concorrono a determinarne il prezzo, come il taglio, il colore, la purezza, la forma e il peso.
I parametri che incidono maggiormente sulla qualità delle pietre preziose sono indicati con la notazione anglosassone 4C che individua color, cut, clarity and carat, ovvero COLORE, TAGLIO, PUREZZA E CARATURA. Non solo la qualità di una gemma dipende dall’equilibrio di questi 4 parametri, ma anche la formulazione del prezzo si basa su tale equilibrio, nonché sulla rarità e sulla domanda di mercato.
Approfondiamo alcune caratteristiche presenti nel certificato gemmologico:
– CUT: il taglio è un parametro che influenza la luminosità del diamante. Affinché una pietra offra il massimo in termini di brillantezza, il taglio deve essere eseguito seguendo le leggi dell’ottica, per questo è necessaria l’abilità di tagliatori esperti. Tra le varie tipologie di taglio, quella a brillante è la più diffusa.
– COLOR: per quanto riguarda il colore, i diamanti vengono classificati con una lettera dell’alfabeto dalla D alla Z, dove D indica i diamanti incolori, che sono quelli più ambiti.
– CLARITY: la purezza misura il grado di perfezione di una gemma in una scala che va FL (Flawless), letteralmente perfetto, a Piqué, imperfezioni visibili a occhio nudo. La limpidezza di un diamante può essere infatti intaccata da vari difetti, anche detti inclusioni, come la presenza di altri minerali, minuscole deformazioni o graffi, che incidono negativamente sul suo valore commerciale.
– CARAT: il peso dei diamanti si misura in carati. Quanto più grande è una gemma tanto più è rara, e quindi maggiore sarà la sua quotazione sul mercato.
Come ottenere il certificato gemmologico
La figura professionale cui compete la valutazione dei diamanti e quindi il rilascio del certificato gemmologico è il gemmologo. Gli istituti che si occupano di stabilire la qualità dei diamanti sono tantissimi, ma non tutti sono accreditati e completamente affidabili. I laboratori più seri si riconoscono per la loro imparzialità e perché non dipendono dal commercio di diamanti. Sono equipaggiati di attrezzature all’avanguardia che incontrano i requisiti qualitativi mondiali e vengono utilizzate da professionisti di alto livello che, seguendo protocolli rigorosissimi, sono in grado di valutare le caratteristiche dei preziosi. Tra i principali laboratori internazionali di certificazione troviamo l’IGI (International Gemological Institute), l’HRD (Hoge Raad voor Diamant), entrambi con sede ad Anversa, e il GIA (Gemological Institute of America), inventore del metodo delle 4C.
Nel nostro Paese, chi desidera ottenere una valutazione del proprio diamante si può rivolgere alla IGR – Diamanti Roma, un laboratorio riconosciuto con sede a Roma. Il diamante può essere consegnato di persona al laboratorio prescelto oppure spedito per mezzo di un corriere o di un furgone portavalori. Una volta effettuate tutte le analisi, l’ente rilascerà il certificato gemmologico e lo spedirà, insieme alla pietra, al cliente.
Un aspetto da non sottovalutare quando si acquista un diamante è che il documento che lo accompagna ha una scadenza, pertanto, qualora si abbia intenzione di rivenderlo, sarà necessario richiedere una nuova valutazione della gemma e quindi pagare il relativo costo.
In conclusione, all’atto dell’acquisto di un diamante il certificato gemmologico serve a tutelare il consumatore in quanto attesta le caratteristiche della pietra, validandone l’autenticità. Se non ci fosse questo importante documento, all’acquirente non rimarrebbe che fidarsi ciecamente delle parole del venditore. Si tenga presente che ogni piccola variazione delle caratteristiche di un diamante può avere un impatto enorme sul suo valore economico.